Tsipras indice referendum. Il discorso alla nazione.
Il discorso di Alexis Tsipras alla Nazione, in cui annuncia l’indizione di un referendum, da tenersi il 5 Luglio 2015, chiedendo ai greci se accettare o meno le misure richieste dalla Troika per permettere loro di rimanere nella comunità europea. Un esempio di democrazia, previsto anche dagli statuti europei, ma a quanto pare, non da FMI – BCE – CE.
Cittadini greci,
Negli ultimi sei mesi, il governo greco sta conducendo una battaglia in condizioni di asfissia economica senza precedenti, al fine di attuare il suo mandato, quello del 25 gennaio.
Il mandato di negoziare con i nostri partner per realizzare la fine dell’austerità , e per la prosperità e la giustizia sociale.
Per un accordo sostenibile che rispetti la democrazia, così come le norme europee, e che porterà ad una definitiva uscita dalla crisi.
Durante i negoziati, ci hanno più volte chiesto di attuare le politiche-memorandum concordate dai governi precedenti, nonostante il fatto che siano state inequivocabilmente condannate dal popolo greco nelle recenti elezioni.
Non abbiamo mai considerato di cedere, neanche per un momento. Di tradire la vostra fiducia.
Dopo cinque mesi di trattative difficili, i nostri partner hanno presentato una proposta-ultimatum alla riunione dell’Eurogruppo, prendendo di mira la democrazia greca e il popolo greco.
Un ultimatum che va contro i principi ed i valori fondanti dell’Europa. I valori del nostro progetto comune europeo.
Al governo greco è stato chiesto di accettare una proposta che aggiungerà nuovo peso insopportabile sulle spalle del popolo greco, e che metterà a repentaglio la ripresa dell’economia greca e la società, non solo per alimentare l’incertezza, ma anche esacerbando ulteriormente le disuguaglianze sociali.
La proposta delle istituzioni comprende misure che deregolamentano ulteriormente il mercato del lavoro, tagli alle pensioni, e ulteriori riduzioni dei salari del settore pubblico,come pure un aumento dell’IVA sui prodotti alimentari, ristoranti e turismo, eliminando le agevolazioni fiscali delle isole greche.
Queste proposte-che violano direttamente l’acquis sociale europeo ed i diritti fondamentali al lavoro, l’uguaglianza e la dignità, dimostrano che alcuni partner e membri delle istituzioni, non sono interessati a raggiungere un accordo praticabile e utile per tutte le parti, ma piuttosto l’umiliazione del popolo greco.
Queste proposte illustrano soprattutto l’insistenza del Fondo Monetario Internazionale sulle misure di austerità dure e punitive. Ora è il momento per le principali potenze europee di dimostrare di essere all’altezza della situazione e prendere iniziativa per porre fine definitivamente alla crisi del debito greco, una crisi che colpisce altri paesi europei, minacciando il futuro dell’integrazione europea.
Cittadini greci,
Siamo di fronte ad una responsabilità storica di non lasciare che le lotte ed i sacrifici del popolo greco siano stati inutili, e per rafforzare la democrazia e la nostra sovranità nazionale. E questa responsabilità pesa su di noi.
La nostra responsabilità per il futuro del nostro paese.
Questa responsabilità ci obbliga a rispondere all’ultimatum in base alla volontà sovrana del popolo greco.
All’inizio di questa sera, il Gabinetto è stato convocato e mi ha proposto un referendum, in modo che il popolo greco possa decidere.
L mia proposta è stata accettata all’unanimità.
Domani, il Parlamento terrà una riunione straordinaria per ratificare la proposta del Governo per un referendum che si terrà Domenica prossima, il 5 luglio. La questione sulla scheda elettorale sarà se la proposta delle istituzioni dovrebbe essere accettata o rifiutata.
Ho già informato il presidente francese, la cancelliera tedesca e il presidente della BCE della mia decisione, mentre domani chiederò una breve proroga del programma, in preparazione, da parte dei leader della UE e le istituzioni, in modo che il popolo greco possa decidere senza pressioni e ricatti, come previsto dalla Costituzione del nostro paese e dalla tradizione democratica dell’Europa.
Cittadini greci,
Invito voi a decidere, come vuole la sovranità e la dignità della storia greca, se dobbiamo accettare l’ultimatum esorbitante che richiede una rigorosa e umiliante austerità senza fine, e senza la prospettiva di rimanere in piedi sulle nostre gambe, socialmente e finanziariamente.
Dobbiamo rispondere all’autoritarismo e dura austerità con la democrazia, con calma e con decisione.
La Grecia, la culla della democrazia, deve inviare un messaggio democratico clamoroso alla comunità europea e mondiale.
E mi impegno personalmente che rispetterò l’esito della vostra scelta democratica, qualunque essa sia.
Sono assolutamente fiducioso che la vostra scelta onorerà la storia del nostro paese e invierà un messaggio di dignità a tutto il mondo.
In questi tempi difficili, tutti noi dobbiamo ricordare che l’Europa è la casa comune di tutti i suoi popoli.
Che in Europa non ci sono proprietari e ospiti.
La Grecia è, e rimarrà, parte integrante dell’Europa, e l’Europa parte integrante della Grecia.
Ma un’Europa senza democrazia sarà un’Europa senza identità e senza una bussola.
Chiedo a tutti voi di agire con l’unità nazionale e compostezza, e di prendere una decisione degna.
Per noi, per le generazioni future, per la storia greca.
Traduzione del Team The Solver
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