Applicazione della norma sugli “affitti d’oro”
per la riduzione dei costi della politica
Le indispensabili esigenze di riduzione della spesa pubblica trovano fondamento nella consapevolezza delle attuali condizioni di fortissima crisi economica e sociale del Paese.
La ripresa di un solido processo di crescita non si potrà realizzare senza una gestione rigorosa delle risorse disponibili: l’elevata pressione fiscale a carico dei cittadini impone il risanamento strutturale dei conti pubblici e, di conseguenza, l’adozione urgente di interventi mirati alla diminuzione dell’indebitamento dello Stato e alla contrazione della spesa improduttiva. Le istituzioni sono quindi chiamate ad offrire un adeguato supporto al rilancio delle capacità produttive del Paese, tramite la razionalizzazione degli obiettivi di contenimento della spesa corrente.
Come certamente saprete, da quest’anno le amministrazioni dello Stato, le Regioni, gli enti locali e gli organi costituzionali, nell’ambito della propria autonomia, hanno a disposizione uno strumento normativo per incidere fortemente su uno dei capitoli più consistenti, quello delle locazioni passive. La legge 13 dicembre 2013, n. 137 (“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 ottobre 2013, n.120) contiene l’emendamento promosso dal MoVimento 5 Stelle, conosciuto come “norma sugli affitti d’oro”.
Il provvedimento consente di recedere dalle locazioni di immobili entro il 31 dicembre 2014, con un preavviso stabilito in trenta giorni anche in deroga ad eventuali clausole difformi previste dal contratto.
Il Dl Irpef del Governo attualmente all’esame della Camera (“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66”) modifica i termini, prevedendo che il preavviso può essere comunicato entro il 31 luglio 2014 e che il recesso è perfezionato decorsi centottanta giorni dal preavviso.
La norma ha un duplice ambito di applicazione: in prima istanza, permette di disdire in toto gli affitti onerosi delle pubbliche amministrazioni; in seconda istanza, concede anche di rinegoziare i canoni di locazione, in virtù del potere contrattuale derivante dal diritto di recesso.
La Provincia Autonoma di Bolzano, utilizzando il provvedimento in oggetto, ha già deliberato una revisione dei contratti di locazione di cinque palazzi che ospitano settori della pubblica amministrazione, ottenendo una immediata e consistente riduzione dei canoni di affitto. Sulla scorta di questo virtuoso esempio, che dimostra la piena applicabilità di questa norma,Vi invitiamo a operare una severa analisi delle locazioni passive in corso, per quanto di vostra rispettiva competenza, al fine di sfruttare il provvedimento sugli “affitti d’oro” per ottenere un taglio radicale della spesa improduttiva.
Il nostro è un appello che prescinde dalle diverse collocazioni politiche ed è finalizzato al comune intento di dare una risposta concreta alle diffuse sollecitazioni, provenienti anche dalle più alte cariche dello Stato, di ridurre i costi della politica e di assicurare l’efficienza delle Istituzioni. Ora gli strumenti normativi per ottenere questi risultati ci sono, siamo certi della vostra sensibilità e del vostro doveroso impegno nell’interesse dei cittadini.