Grande affermazione del Movimento 5 Stelle
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In tanti concedono l’onore delle armi ai Cinque Stelle. Dal Pd all’Italia dei Valori passando per gli altri partiti del centrosinistra. “Dobbiamo riflettere sul successo di Grillo”, “Comunque vada dobbiamo fare i complimenti al Movimento di Grillo: sono l’unica novità nel panorama politico del Paese”.
Se ne sono dette di tuti i colori nelle ultime ore. Tutti sapevano del vicino successo. E sapevano anche che non si trattava di populismo, qualunquismo e corbellerie del genere. Ma davvero erano impreparati a questo risultato? Analizziamo le due risposte.
Se NO, cioè erano preparati, si tratta della ennesima dimostrazione della incapacità di mettere in atto misure incisive e proposte concrete per controbattere, non un’idea politica, ma una serie di proposte concrete, vicine al sentire del cittadino comune che chiede servizi efficienti. Tutte cose fattibili. Dall’acqua pubblica, alle rinnovabili, banda larga, ammodernamento etc. Basta leggere le 66 paginette del manifesto del movimento .
Se SI vuol dire che non hanno compreso alcunchè delle reali condizioni del paese.
La risposta più ovvia è un NI .
Nel senso che, I politici, o meglio dire politicanti perchè fanno politica per mestiere, da destra a sinistra, dalle alpi alle piramidi, avremmo detto l’altro ieri, conoscono la realtà italiana. Conoscono i modi di intervenire restituendo la DEMOCRAZIA a chi l’hanno tolta per svenderla ai dominatori dell’economia. Sono pienamente consapevoli del fallimento della politica economica di Monti che appare sempre più avulsa da un mondo che dalla globalizzazione dell’informazione ha attinto per raggiungere una buona qualità di conoscenza e di coscienza. Ma non hanno potuto rinnegare se stessi e i patti faustiani , rimanendo intrappolati nella spirale del giogo economico.
E adesso, anche se la realtà di questi risultati elettorali, ha rotto gli equilibri locali, centralmente le ripercussioni saranno abbastanza flebili. Ma se i signori della poltrona, non trarranno le debite conclusioni, se non tratteranno sulla domanda che viene dalla base, potranno solo fare in modo di allungare la lenta agonia in cui giacciono. Ma per quanto, prima che la rivolta elettorale, che non è un voto di protesta, diventi vera rivolta di popolo ?
Sarebbe il caso di staccare la spina. Assumersi le responsabilità del loro stesso fallimento e restituire quel poco di dignità della quale, in tutta europa, i l ” popolo sovrano” sta cercando di riappropiarsi.
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