Lettera aperta al Presidente Sergio Mattarella
A cura della d.ssa Patrizia Gentilini, medico oncoematologo, Comitato scientifico ISDE
Caro Presidente Mattarella,
abbiamo ascoltato ed apprezzato il suo discorso di fine anno, in particolare dove Lei ha toccato il tema dell’inquinamento e delle sue ricadute per la salute.
Il tema è di stringente attualità, specie in queste settimane di continui superamenti dei livelli di smog ed in cui ci sembra paradossale che non si possa far altro che sperare in un cambiamento delle condizioni climatiche (come se ”magicamente” con la pioggia gli inquinanti si dileguassero e non ricadessero viceversa al suolo) e sembra che non ci resti altro che confidare nella “benignità” di quella Natura che viceversa costantemente violiamo.
Proprio a questo proposito, come cittadini italiani, ci rivolgiamo a Lei per esprimerle tutto il nostro più profondo sgomento e la nostra angoscia per i tempi che stiamo vivendo.
Siamo certamente preoccupati per la mancanza di lavoro e perché non vediamo un futuro per i nostri giovani, ma ancor più ci angoscia la consapevolezza che stiamo compromettendo un bene ancora più prezioso: la loro salute.
Vorremmo tanto continuare a illuderci di vivere nel “Bel Paese”, ma purtroppo così non è: Lei saprà che l’ultimo rapporto dell’ UE ci pone al primo posto per morti premature in Europa a causa dei livelli di PM2.5, ossidi di azoto, ozono.
Siamo il paese dove la speranza di “vita in salute” alla nascita (disabilità medio-grave) dal 2004 al 2013 è diminuita di 7 anni nei maschi e di oltre 10 nelle femmine.
Secondo l’ultimo rapporto dei registri tumori (AIRTUM): “Considerando il rischio cumulativo di avere una diagnosi di qualunque tumore, questa probabilità riguarda un uomo ogni due e una donna ogni tre nel corso della loro vita”.
Gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (ACCIS, Automated Childhood Cancer Information System – IARC), dei quali si attende un aggiornamento proprio quest’anno, hanno tempo fa evidenziato come questo problema sia rilevante anche nei bambini, con un’incidenza di tumori infantili più alta in Italia rispetto alle medie europee sia nella fascia di età 0-14 che in quella 0-19.
Dall’esame del più aggiornato rapporto nazionale AIRTUM emerge, come ricordato in un editoriale pubblicato sulla rivista “Epidemiologia e Prevenzione” nel 2013, che i tassi italiani di incidenza dei tumori in età 0-14 anni continuino ad essere tra i più alti fra i paesi occidentali, nonostante la crescita si sia apparentemente stabilizzata rispetto ai dati precedenti.
A questo si aggiunga la rilevanza di particolari, stridenti e diffuse criticità sanitarie locali da danno ambientale come quelle che caratterizzano i Siti di Interesse Nazionale (SIN), ben descritte dagli studi “SENTIERI” dell’Istituto Superiore di Sanità e valide per tutte le classi età, o i rilevi del recentissimo rapporto dell’ISS sulla Terra dei Fuochi, nel quale si legge che: “Per quanto riguarda la salute infantile è emerso un quadro di criticità meritevole di attenzione, in particolare si sono rilevati eccessi nel numero di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori, e, in entrambe le province, eccessi di tumori del sistema nervoso centrale nel primo anno di vita e nella fascia di età 0-14 anni.”
In maniera simile, nell’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sulla situazione di Taranto, dove si è registrato un eccesso di incidenza di tumori in età pediatrica del 54% rispetto all’atteso regionale, si ricorda come “l’osservazione di un eccesso di incidenza dei tumori e delle malattie respiratorie fra i bambini e gli adolescenti contribuisce a motivare l’urgenza degli interventi tesi a ripristinare la qualità dell’ambiente”.
A proposito dei SIN è anche importante sottolineare come, nonostante le evidenze epidemiologiche, ci siano ancora, in questo momento, circa sei milioni di italiani che risiedono in aree ad elevato rischio ambientale e sanitario senza che in quasi nessuno di questi luoghi si siano avviate le pratiche di bonifica e risanamento previste dalla legge. In alcuni di questi luoghi (ad esempio Taranto), in assenza di bonifiche si è persino continuato ad insediare nuove sorgenti inquinanti.
Ma quante piccole o grandi Taranto e quante Terre dei Fuochi ci sono sparse nel nostro paese?
Le evidenze scientifiche dimostrano ampiamente che le sostanze tossiche presenti nell’aria, nei cibi, nelle acque generano un aumento del rischio non solo di cancro o di patologie cardiovascolari, ma anche di tante altre malattie in adulti e bambini: sindrome metabolica, diabete, obesità, patologie neurodegenerative, disturbi dello spettro autistico, infertilità, abortività spontanea, (anche per valori di inquinanti abbondantemente al di sotto dei limiti di legge), diminuzione del Quoziente Intellettivo , per non citarne che alcune.
In Europa si calcola che ogni anno si perdano 13 milioni di punti di QI e si contino ben 59.300 casi aggiuntivi di ritardo mentale a causa dell’esposizione durante la gravidanza a pesticidi organo-fosforici e che, in definitiva, per l’esposizione a sostanze che agiscono come interferenti endocrini i costi sanitari conseguenti ammontano a 209 miliardi di euro, pari all’1,23% dell’intero prodotto interno lordo.
L’Italia è il paese europeo che consuma più pesticidi per ettaro di suolo agricolo e la contaminazione nelle falde acquifere superficiali e profonde aumenta a dismisura.
La testimonianza coraggiosa di un imprenditore agrozootecnico che vede andare in fumo il lavoro e l’impegno di una vita per la contaminazione del suo terreno da insediamenti petroliferi ci ha letteralmente toccato il cuore e siamo certi che sarà così anche per Lei.
Con il cuore in mano Le vogliamo dunque chiedere se Le sembra sensato che venga chiesto solo a noi cittadini di avere comportamenti virtuosi ( raccolta differenziata/trasporto pubblico/meno riscaldamento nelle case) e nel contempo si attuino politiche energetiche ed industriali che sono contrarie al più elementare buon senso. Alla luce di numerose evidenze scientifiche che dimostrano la nocività degli inceneritori di rifiuti (compresi quelli di nuova generazione), come si può prevedere di costruire nuovi impianti che avranno bisogno di enormi quantità di rifiuti da bruciare per almeno 20 anni per ammortizzare i costi, vanificando quindi tutti i nostri sforzi?
E che dire del recente decreto “sblocca Italia” che, calcolando il “fabbisogno di incenerimento” invece del più sostenibile “fabbisogno di impianti per il recupero di materia” e superando i vincoli territoriali, consente già a centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti di viaggiare su e giù per l’Italia con l’ovvio aggravio anche dell’inquinamento da traffico?
Come si possono prevedere incentivi agli inceneritori, pari ogni anno ad oltre 500 milioni di euro, per finanziare la produzione di energia da rifiuti e contemporaneamente chiedere ai cittadini di ridurre i rifiuti non riciclabili?
Gli incentivi previsti per gli inceneritori sono superiori al totale dei contributi ricevuti dai Comuni dal CONAI per la raccolta differenziata degli imballaggi.
Non sarebbe più utile, sia dal punto di vista economico che ambientale, prevedere che quella cifra -proveniente dai contributi dei cittadini-fosse utilizzata per promuovere raccolte differenziate di qualità e impianti di recupero e riciclo?
Si stima che un più uso efficiente delle risorse lungo l’intera catena potrebbe ridurre il fabbisogno di fattori produttivi materiali del 17%-24% entro il 2030, con risparmi per l’industria europea dell’ordine di 630 miliardi di euro l’anno.
Chi così legifera non è in linea con quanto chiaramente indicato dalle direttive EU in tema di gestione di rifiuti che pongono il recupero di materia prioritario rispetto al recupero di energia, come è ormai documentato da fiumi di inchiostro.
Chi così legifera sembra non considerare che ogni processo di combustione genera inquinamento atmosferico, rifiuti liquidi e ceneri tossiche (che vengono addirittura destinate alla produzione di cemento) e continua pervicacemente a premiare l’incenerimento di biomasse di ogni genere, inclusi scarti animali fino a ieri destinati a produrre mangimi.
Stiamo assistendo a devastazioni di fiumi per tagli sconsiderati degli alberi destinati a queste centrali e spuntano come funghi centrali a biogas in cui la materia organica invece di essere restituita ai suoli come compost viene “digerita” in assenza di ossigeno con rischi per ambiente e salute.
Si “dimentica” che così facendo si perde il benefico effetto che l’aumento di sostanza organica nei suoli avrebbe nel contrastare non solo la desertificazione (che ormai riguarda il 30% dei nostri suoli) ma anche i cambiamenti climatici, grazie alla “cattura” della CO2, favorita anche dalla agricoltura biologica .
Per non parlare della follia di trivellare il nostro paese per la ricerca di idrocarburi per mare e per terra i cui effetti devastanti sono ormai scientificamente ed in modo incontestabile dimostrati: non è questa l’energia di cui abbiamo bisogno.
A tal proposito la lettera “Energia per l’Italia” indirizzata al Governo da valenti ricercatori e scienziati del nostro paese è rimasta ad oggi senza risposta e così pure le considerazioni dei medici sono rimaste inascoltate.
Sembra che non si voglia prendere coscienza del fatto che la materia sul nostro pianeta è qualcosa di “ finito” e che la vita si è sviluppata grazie ad una fonte esterna, il sole: è quindi a questa fonte inesauribile che dobbiamo rivolgerci per rendere possibile il proseguimento della vita stessa sulla Terra.
Caro Presidente, l’angoscia che portiamo nel cuore è davvero grande e non ci potremmo perdonare di non avere tentato ogni strada utile a contrastare la follia delle scelte che si vanno operando nel nostro Paese.
Come medici, ingegneri, ricercatori, scienziati, cittadini siamo disponibili a stilare un manifesto di intenti: “Italia sostenibile e responsabile”, anche perché, coerentemente con gli impegni assunti dal nostro paese al vertice di Parigi, COP 21, non vorremmo che tutto rimanesse, ancora una volta, lettera morta.
Le chiediamo quindi di riceverci, ascoltarci ed approfondire direttamente con noi le questioni che abbiamo sollevato.
Vorremmo anche darLe testimonianza delle tante esperienze positive e delle tante soluzioni già in essere nel nostro paese, quali ad esempio quelle attuate nei Comuni Virtuosi che riteniamo dovrebbero essere maggiormente conosciute, valorizzate e premiate.
La ringraziamo per l’attenzione e fiduciosi in un positivo riscontro voglia gradire i nostri più sinceri auguri e saluti
Gentilini Patrizia Medico oncoematologo Forlì Comitato Scientifico ISDE
Di Ciaula Agostino Medico internista Bari Comitato Scientifico ISDE
Primi Firmatari
Abbondanza Rossella, assistente di studio odontoiatrico, Taranto
Abenavoli Fabio Medico Chirurgo, Roma
Agnoletto Vittorio, Medico del Lavoro, Milano
Agrusta Domenico, Medico Odontostomatologo, ISDE Taranto
Ancora Antonio Medico di Medicina Generale, ISDE Taranto
Bagnoni Egisto Medico Chirurgo a nome di tutto l’Ordine dei Medici di Pistoia
Bai Edoardo Medico del Lavoro, ISDE Milano
Balzani Vincenzo Docente Emerito di Chimica Università di Bologna, Coordinatore del gruppo di scienziati Energia per l’Italia
Baracca Angelo Docente di Fisica Università di Firenze
Barocci Roberto, Docente Scienze Agrarie, Grosseto
Barone Gennaro, Medico Psichiatra, ISDE- Campobasso
Bassetti Gianluigi, già Direttore SIAN Cuneo
Beghini Giovanni Medico MMG ISDE Verona
Bellini Alberto Docente Ingegneria Università di Bologna
Belpoggi Fiorella Direttrice Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni Istituto Ramazzini, Bologna
Benedetti Maria Clorinda Medico Pediatra, Consultori Valle d’Aosta ISDE Valle d’Aosta
Bonaldi Antonio – Medico di Sanità Pubblica e Presidente di Slow Medicine
Bondi Giuliana Medico Veterinario Siena
Borgo Stefania Medico Psichiatra Roma, Giunta Esecutiva ISDE Italia
Boschini Marco Direttivo Associazione Nazionale Comuni Virtuosi
Bossi Dario Medico Chirurgo odontostomatologo , Presidente ISDE Trieste
Burgio Ernesto, Pediatra, Presidente Comitato Scientifico ISDE
Calgaro Marco Medico MMG – specialista in geriatria Referente ISDE – Novara
Cappelletti Roberto Medico Presidente sezione Trentino ISDE
Castignini Giuliano Medico Chirurgo fisiatra Costituenda Sez. ISDE Massafra (Taranto)
Carpentiero Gino Medico del Lavoro Firenze
Cavasin Francesco Medico di Medicina Generale e Specialista in Reumatologia Presidente ISDE Treviso
Cavuto Antonio, impiegato Ortona a mare, Chieti
Colella Albina Professore Ordinaria di Geologia Università della Basilicata
Cordiano Vincenzo, Medico oncoematologo, Valdagno (VI). Presidente ISDE Vicenza
Costani Gloria Medico MMG Presidente ISDE Mantova
Crosignani Paolo Medico già Primario Unità di Epidemiologia Ambientale Istituto Tumori, Milano, Comitato Scientifico ISDE Italia
Debernardi Marco Ass.Cult. Pediatri Valle d’Aosta
De Leo Giovanna Avvocato Terlizzi (Bari)
Del Pup Lino Oncologia Ginecologica Istituto Nazionale Tumori, CRO, Aviano (PN)
Di Giacomo Maria Concetta Medico Internista ISDE Padova
D’Onofrio Silvana Medico MMG Campobasso
Droandi Lorenzo Medico MMG Arezzo
Erba Paolo Sindaco Malegno Comuni Virtuosi
Falasconi Anna Maria Medico Pediatra Roma
Formica Massimo Medico MMG Narni, Presidente ISDE Terni
Franceschi Paolo Medico Pneumologo Savona
Frusi Mario Medico Presidente ISDE-Cuneo
Gambale Antonio Ingegnere – esperto sicurezza sul lavoro
Gardini Andrea Medico, Presidente Società Italiana per la Qualità dell’assistenza sanitaria Trieste
Garetti Gianluca Medico MMG Firenze
Gennaro Esposito ISDE Campania
Gennaro Valerio Medico Epidemiologo Comitato Scientifico ISDE Genova
Ghirga Giovanni Medico Pediatra Civitavecchia
Girbino Giuseppe Direttore Clinica Malattie Respiratorie Università di Messina Policlinico “G. Martino” pad H
Giuria Roberto medico dentista responsabile SIPNEI
Giusta Federica Medico di famiglia Borgo S. Dalmazzo Cuneo
Giuliano Maria Concetta, Medico di Medicina Generale, Gravina di Catania (CT)
Grasso Fulvia Oncologo Medico AOSTA membro ISDE Regione Valle d’Aosta
Grandori Luisella Medico Pediatra Modena
Grippa Maria Lorella – Biologa – Taranto
Guerra Manrico Medico MMG ISDE Parma
Iacono Giovanni Presidente FEDERSANITA’-ANCI Sicilia
Laghi Ferdinando Direttore UOC di Medicina Interna P.O. di Castrovillari (CS) ASP Cosenza Giunta Esecutiva ISDE
Litta Antonella Medico MMG, specialista in reumatologia, referente Isde-Viterbo
Lo Presti Tancredi Presidente Nazionale 2016 SISM – Segretariato Italiano Studenti in Medicina
Lupo Antonio Medico Ematologo Chiavari
Marolla Federico Pediatra Pediatri per Un Mondo Possibile ROMA
Maratona Valter pensionato (ex insegnante) Genova
Mariottini Gian Luigi Biologo e Medico-Chirurgo (Università di Genova)
Masera Giuseppe Pediatra Emato-oncologo Milano Comitato Scientifico ISDE Italia
Massimo Luisa Primario Emerito Istituto Gaslini Genova
Matricadi Giorgio Docente di Educazione alla Sostenibilità Genova
Mazzi Gustavo Medico ospedaliero Pordenone ISDE Friuli Venezia Giulia
Migaleddu Vincenzo Medico Radiologo Direttore Scientifico SMIRG non Profit Foundation Coordinatore ISDE Sardegna
Miserotti Giuseppe Medico MMG Piacenza Giunta Esecutiva ISDE Italia
Missoni Eduardo Medico, Docente di Salute Globale Milano, Comitato Scientifico ISDE Italia
Mercati Massimo Aboca S.p.a.
Mercati Valentino Aboca S.p.a.
Modonesi Carlo professore di Ecologia umana (Ambiente e salute), Università degli Studi di Parma.
Monaco Delio, MD-PhD U.O. Radiologia – Osp. SS. Annunziata, ASL Taranto
Monfredini Roberto Medico Veterinario Modena
Montano Luigi Medico Uroandrologo Responsabile Andrologia ASL Salerno
Murgia Vitalia Medico Pediatra Mogliano Veneto
Novelletto Bruno Franco Medico Presidente ISDE sezione di Padova
Olivieri Luciano Genova
Orbello Gianfranco Medico nefrologo Presidente ISDE Taranto
Orzes Ezio Comune Ponte nelle Alpi
Padovan Carla Medico ( Pediatra di comunità ) Pordenone
Padovan Maria Teresa Medico Igienista Gorizia
Pedale Rosa Medico di Medicina Generale Presidente ISDE Foggia
Perrino Pietro già Direttore CNR Bari
Petronio Maria Grazia Medico Igienista Pisa Giunta Esecutiva ISDE Italia
Primavera Giuseppe Medico Pediatra di famiglia (Ass. Cult. Pediatri ACP) Palermo
Rabitti Paolo Ingegnere, Mantova
Ramorino Donatella, Comune Legnago
Reali Laura Medico Pediatra ACP Roma, membro Pediatri per un mondo possibile (PUMP)
Ridolfi Ruggero Medico Oncologo Forlì Presidente ISDE Forlì
Ristagno Rosalba Medico Componente del Consiglio dell’Ordine dei Medici di Messina; Presidente AIDM (Associazione Italiana Donne Medico) sez. Tirreno-S.Stefano C.(ME).
Rivezzi Gaetano Medico Pediatra Caserta Coordinatore ISDE Campania
Romagnoli Carlo Medico referente ISDE Umbria
Romani Gabriele Medico igienista presidente ISDE Modena
Romizi Roberto Medico MMG Presidente ISDE Italia
Rotondo Salvatore Medico Urologo Messina
Saltalamacchia Luca Avvocato socio dello Studio Legale Saltalamacchia
Salzmann Roberto Medico MMG Campobasso
Santini Ferdinando Medico MMG Pistoia
Sarboraria Marco Medico Rianimatore Osp. Aosta, ISDE Valle d’Aosta.
Sbolgi Patrizia Medico Pediatra Genova
Siddi Elena Medico del Lavoro ISDE Firenze
Stefanini Angelo, Medico, Docente di Sanita’ Pubblica, Bologna
Taffetani Fabio Docente di Botanica Università di Ancona
Tamino Gianni Docente Biologia Università di Padova, Comitato Scientifico ISDE
Terzano Bartolomeo Medico MMG Campobasso, Giunta Esecutiva ISDE Italia
Valerio Federico Chimico Ambientale già ricercatore presso Istituto Nazionale Ricerca Cancro Genova
Vantaggi Giovanni Medico MMG ISDE Gubbio
Venezi Maurizio Medico Presidente ISDE Perugia
Vernero Sandra, Medico, vicepresidente di Slow Medicine
Vigotti Maria Angela Epidemiologa Pisa
Vinci Emanuele Medico Patologo Clinico Brindisi
Vitiello Elisabetta Biologa Genova
Vitullo Felice, Medico Epidemiologo, Presidente ISDE Chieti
Zambon Paola Medico Epidemiologo Padova
Zarrilli Sergio Medico Pediatra Campobasso
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