Il nastro di Mobius.
Nel 1858, August Ferdinand Möbius, per dimostrare la sua teoria sull’orientabilità, creò un oggetto che ancora oggi genera qualche discussione tra gli specialisti: questo oggetto è il nastro di Möbius.
È stato originariamente introdotto nel 1865 ed ha evidenziato l’importanza delle illusioni geometriche da un punto di vista topologico. I
l nastro è nato come risultato di studi sulla teoria geometrica del poliedro, intrapresi da Möbius mentre prestava servizio come professore di astronomia e meccanica superiore presso l’Università di Lipsia, in Germania.
L’oggetto è costituito da un elemento “unilaterale” in un formato ad anello, dove se il manipolatore appoggiasse un dito sul materiale e seguisse il percorso senza staccarsi dalla sua superfice, ritornerebbe al punto di partenza dopo due giri completi.
L’invenzione, che non è altro che unire due estremità di una striscia di carta dopo averla ruotata, è un prodotto unilaterale che rende impossibile determinare quale parte sia superiore e inferiore, interna ed esterna.
Secondo i matematici, queste sono le basi di un “oggetto non orientabile” che potrebbe ben tracciare parallelismi con concetti di tempo e realtà alternative.
Il nastro di Möbius è la rappresentazione più chiara dell’infinito, sia per il formato tradizionale così come lo conosciamo, sia per la proprietà di non avere un percorso con un inizio o una fine, ma infinito, dove si ha l’impressione di correre all’infinito un nastro biadesivo.
Oltre alla sua importanza con gli studi sull’orientamento e sul posizionamento geometrico, il nastro di Möbius porta anche grandi contributi alla topologia, un’estensione della geometria che serve a designare una famiglia di insiemi, dando la prima aria al concetto di continuità.
Gli scienziati studiano le proprietà degli oggetti che si conservano quando vengono spostati, piegati, allungati o attorcigliati, senza tagliare o incollare le parti.
Questo studio ha implicazioni importanti e porta a nuovi modi di studiare e comprendere Il Nastro di Mobius, il mondo naturale, contribuendo a sviluppare la teoria dei numeri.
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