Captagon: la pillola dell’orrore usata da ISIS
Chi credesse alla favola secondo cui i protagonisti di recenti attentati terroristici si nutrono di versetti del Corano farebbe bene a ricredersi: la loro dieta è basata sul Captagon, più noto come pillola dell’orrore.
Il Captagon (cloridrato di fenetillina) è un’anfetamina che provoca euforia e intorpidisce il dolore. Miscelata con altre droghe, come l’hashish, è la base dell’alimentazione jihadista perché consente di sgozzare e massacrare il prossimo come se niente fosse.
Il principio attivo del Captagon, la fenetillina, fu sintetizzata dalla società tedesca Degussa AG nel 1961 ed utilizzata per circa 25 anni nel trattamento dei “bambini ipercinetici” (ora indicati come affetti da ADHD, Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività ) oltre che per narcolessia e depressione. Questa sostanza è stata successivamente vietata in molti paesi (Italia inclusa) a causa dei suoi effetti collaterali.
Prodotto nel 2011 dalla NATO in un laboratorio in Bulgaria, il Captagon è ora prodotto in tutto il Medio Oriente.
I curdi ne hanno trovato in gran quantità nelle tasche di centinaia di militanti dello Stato Islamico uccisi a Kobane, e alcuni sequestri eseguiti in Siria hanno confermato quest’atroce verità: un’auto piena di pillole e un camion cisterna contenente una tonnellata di Captagon. Il 26 ottobre scorso all’aeroporto internazionale di Beirut sono state sequestrate due tonnellate di pillole Captagon nascoste in quaranta borse. Si trovavano su un jet privato diretto in Arabia Saudita.
Non è la prima volta che troviamo lo zampino di qualche psichiatra o psicofarmacologo dietro il terrorismo.
I fatti sono sotto gli occhi di tutti e sono inconfutabili.
Il luogotenente di Osama bin Laden era Ayman al Zawahiri, uno psichiatra egiziano, e il mentore di Karadzic (il leader serbo protagonista della ‘pulizia etnica’), era Jonav Raskovic, uno psichiatra che ammise:
“Mi assumo la responsabilità di aver preparato questa guerra, anche se i preparativi non furono militari. Se io non avessi creato questa spinta emotiva tra i serbi e non li avessi incoraggiati, niente di tutto questo sarebbe successo. … Senza la nostra influenza non ci sarebbe stato il Partito Democratico Serbo e un signor Karadzic al potere”
La collaborazione tra specialisti della mente e terrore data al 1090, quando Hasan ibn al-Sabbah fondò un gruppo terroristico chiamato Ordine Ismailita.
Per addestrare i seguaci come killer, li rendevano per prima cosa incoscienti con l’uso di droga, e li portavano in un bellissimo giardino pieno di lusso e donne, ove venivano svegliati così da poter godere le “delizie” del giardino.
Drogati di nuovo si risvegliavano davanti al “Gran Maestro” addetto al loro addestramento.
Egli li rassicurava, facendo loro credere di non essersi mai allontanati da lui e di avere semplicemente sperimentato il paradiso che li aspettava se avessero portato a termine con successo un incarico omicida. I seguaci venivano drogati con abbondanti dosi di hashish, e divennero così noti come “Hashishiyn” (dall’arabo: “colui che usa hashish”), termine da cui deriva la parola “assassino”.
Anche i “kamikaze” giapponesi, che durante la Seconda Guerra Mondiale si lanciavano in attacchi suicidi contro le navi Alleate, usavano l’anfetamina per annullare il loro naturale impulso a sopravvivere, ed è di pochi mesi fa lo scandalo degli psichiatri che collaborarono all’ideazione delle torture ai prigionieri della base USA di Guantanámo.
Il Captagon è solo l’ultimo anello di una lunga catena, che lega in maniera indissolubile psichiatria, psicofarmacologia e industria del terrore.
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