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La Dieta Lemme

Definire o parlare della dieta, o meglio della filosofia alimentare di Lemme non è assolutamente semplice. Sebbene, infatti, vi siano diverse testimonianze di persone che approvano e difendono questo regime alimentare, sono numerosi anche coloro che lo trovano leggermente stravagante come dimostrato dal fatto che per molti la dieta Lemme è diventata famosa come la dieta degli spaghetti a colazione. La filosofia della dieta Lemme infatti si basa sul rifiuto del conteggio delle calorie facendo invece una netta distinzione tra alimenti ammessi ed alimenti totalmente vietati. Tassativamante vietati biscotti, dolciumi e lo zucchero in genere, mentre si consiglia di fare colazione con un bel piatto di spaghetti purchè si tenga sempre presente che il sale è un alimento del tutto vietato anche nell’acqua della pasta. Ma cos’è la dieta Lemme? In cosa consiste? Quali sono le sue fasi e cosa si mangia? Ma soprattutto fa bene o fa male? In quest’articolo cercheremo di capire in cosa consiste questo nuovo metodo, cosa c’è di geniale e cosa di pericoloso.

Che cos’è la dieta Lemme e come funziona?

Nel libro in cui spiega il suo metodo  alimentare il dottor Lemme considera questo regime come una vera e propria filosofia dell’alimentazione. Egli non prescrivere nessuna terapia, ma cerca solo di dare consigli per combattere l’obesità considerando l’alimentazione da un differente punto di vista, dove non deve sembrare strano mangiare cipolle al mattino o abolire il sale. Partendo da principi medici e biochimici infatti il dottor Lemme studia di volta in volta “associazioni ” di alimenti che possono portare il soggetto a perdere peso, e migliorare il proprio stato di salute. Vi siete incuriositi? È solo l’inizio, andiamo a scoprire da vicino le principali caratteristiche della dieta.

È da premettere che il dottor Lemme, consiglia il suo metodo solo dopo una visita e il superamento di un test, per verificare l’attitudine del soggetto e la volontà di seguire un regime alimentare che può sembrare a molti strambo. Il test prevede domande di tutti i tipi e viene effettuato nel centro di Filosofia Alimentare di Desio, dove tra l’altro ci sono veri e propri seminari di filosofia dell’alimentazione tenuti dal dottore, se non si supera il suddetto test non si può accedere poi ad una visita. Dopo il test vi è un semplice colloquio conoscitivo e, senza che ci sia controllo del peso o altri esami clinici, il dottore consiglia il primo menù da seguire e rilascia il suo numero di telefonino per i contatti che dovranno avvenire ogni due giorni. Si ritorna poi al centro dopo un mese.

Le caratteristiche della dieta si riassumono in pochi punti.

Niente sale. È da abolire, non va usato neanche per salare la pasta poiché causa ipertensione e perché aumenterebbe l’indice glicemico dei cibi. Quest’ultimo è un aspetto principale della dieta Lemme che analizzeremo più tardi.
Niente zucchero. Lo zucchero industriale stimola l’insulina che è l’unico ormone del corpo umano ad aumentare l’adiposità.
Niente pane. I carboidrati andranno presi principalmente dalla pasta, ed in parte da frutta e verdura: è l’uso combinato di pane e pasta a generare un eccesso di carboidrati, inoltre è facile cucinare la pasta senza sale a differenza del pane. Il pane comunque viene introdotto solo in una seconda fase della dieta, che, come vedremo più avanti,a prevede l’inserimento graduale di alimenti che qui vengono banditi.
Nessun abbinamento tra carne e pasta, proteine e carboidrati. Nella stessa giornata non bisogna mai accostare alimenti proteici e alimenti ricchi di carboidrati, vedremo poi che la dieta privilegia le proteine.

Cosa si può mangiare?

Gli alimenti permessi sono carne e pesce, sempre tenendo presente che si può cucinarle e condirle con l’olio ed altre spezie ma senza sale, mentre almeno in una prima fase sono da evitare anche diversi tipi di frutta e di verdura.
Acqua, tè e caffè sono consentiti, Lemme ritiene che il caffè e il tè contengano sostanze che fanno dimagrire, poiché stimolano ormoni che hanno effetti opposti all’insulina quindi favoriscono il dimagrimento. Uno di questi ormoni è ad esempio l’adrenalina che ha l’effetto opposto stimolando la lipolisi, ovvero il dimagrimento biologico.
Olio extra vergine d’oliva, pepe, prezzemolo, peperoncino, aglio, salvia, rosmarino, limone, basilico, timo, crusca e cipolla sono consentiti soprattutto le spezie in sostituzione del sale.
Cotture. Consentito qualsiasi tipo di cottura anche la frittura.

Cosa non si può mangiare.

Lemme porta un esempio concreto ritenendo che anche pochi grammi di pomodori, carote, vino, sale, frutta, aceto, latte, dolci produrrebbero mezzo kg di tessuto adiposo A detta del farmacista di Desio questi elementi, soprattutto il pomodoro, stimolano l’insulina, che in biochimica è l’ormone che produce il tessuto adiposo, più insulina viene stimolata più tessusto adiposo si forma. Se ingeriamo anche pochi grammi di pomodoro quindi stimoliamo l’insulina che andrà a formare circa mezzo kg di tessuto adiposo.
Verrebbe da chiedersi come è possibile che ci sia la frittura tra le cotture e come è possibile ritenere che pomodori e carote facciano ingrassare? Affrontiamo da vicino altri punti fondamentali della filosofia alimentare di Lemme.

Una filosofia alimentare.

Come si è detto più che un regime alimentare la dieta Lemme è una vera e propria filosofia del mangiare con regole che vanno al di là del cibo che ingeriamo. Vediamo quali sono.

Calorie. La dieta non deve considerare il calcolo delle calorie, per Lemme la chilocaloria non è altro che l’unità di misura del calore e ha poco a che vedere con il corpo umano che è una sorta di laboratorio chimico. Il dottore prende in considerazione la caratteristica chimica degli alimenti e come questi all’interno del corpo generino lipolisi (dimagrimento in termini biologici). Inutile quindi stare a guardare il contenuto calorico dei cibi.

Indice glicemico. Lemme non prende in considerazione la singola caloria del cibo ma bensì l’indice glicemico, ovvero l’unità di misura con cui viene calcolata la velocità con cui aumenta la glicemia dopo aver consumato un pasto, se l’indice è alto viene riversato maggior glucosio nel sangue, se l’indice è invece medio-basso si regola la sensazione di sazietà e si tiene sotto controllo il peso. Ciò avviene perché ad un eccesso di glucosio segue la risposta dell’insulina. L’indice glicemico ha notevoli varianti, uno stesso cibo consumato in orari diversi della giornata può aumentare o diminuire la glicemia, con conseguenze sul dimagrimento. Il dottor Lemme nella sua dieta consiglia la pasta al mattino, poiché di mattina il nostro metabolismo funzionerebbe meglio facendo si che alimenti come la pasta invece di far ingrassare portino al dimagrimento.

Sport. Se in qualsiasi regime alimentare che si rispetti c’è sempre consigliato di seguire un’attività fisica Lemme invece ritiene che fare sport è prettamente inutile. Con la semplice dieta infatti si riduce l’adiposità, si può eliminare la cellulite, ed essendo la dieta molto proteica, come vedremo successivamente, favorirebbe la tonicità muscolare. Le proteine infatti favoriscono la crescita muscolare. Diverso il discorso per chi lo sport lo pratica durante la dieta, affronteremo meglio questo argomento successivamente.

Le fasi della dieta: dimagrante e di educazione alimentare.

Affrontiamo da vicino in cosa consiste questa dieta e come il dottor Lemme articola le varie fasi del dimagrimento, dove il menù, almeno nella prima fase, viene cambiato ogni due giorni. Va sottolineato che almeno nella prima parte della dieta infatti è necessario uno stretto contatto con il dottore che in base ai risultati ottenuti dal soggetto provvederà a creare il nuovo menù per i due giorni successivi.

La prima fase, anche detta del dimagrimento, è il periodo in cui si raggiunge l’obiettivo scelto, tenendo presente che si possono perdere anche 10 kg al mese, quindi se l’obiettivo è 5 kg la prima fase rappresenta le prime due settimane di dieta. Ogni due giorni infatti la persona che effettua la dieta deve comunicare al dottore il calo di peso, di centimetri e le reazioni metaboliche individuali, solo così si può passare ad un altro menù specifico.

La seconda fase, anche detta dell’educazione alimentare dura tre mesi. Questa è la fase del mantenimento in cui si cerca appunto di mantenere il risultato con inserimenti alimentari che variano in base ai gusti, in questo modo si riesce a mantenere l’equilibrio ormonale raggiunto senza ritornare a riprendere tutti i chili persi. Dopo la prima fase di dimagrimento e la successiva di assestamento il soggetto potrà poi continuare tranquillamente a seguire questa filosofia alimentare avendo assunto una piena consapevolezza di quali sono gli alimenti che lo fanno ingrassare e quali le combinazioni di cibi ammesse.

Esempio pratico di dieta Lemme: menù settimanale indicato per dimagrire velocemente.

Si è detto che questa dieta ha degli aspetti non convenzionali, ricordando sempre che questo è solo uno schema esemplificativo, in quanto il menù, in particolare nella prima fase, viene stabilito di due giorni in due giorni dallo stesso dott. Lemme in base alle necessità ed ai risultati ottenuti dal soggetto, proviamo ad analizzare da vicino un tipo di menù settimanale della dieta Lemme e le sue caratteristiche.

Primo e secondo giorno.

Colazione: braciole di maiale da 50 grammi fino a 10 kg (si è proprio la colazione!) e caffè amaro.
Spuntino: limone.
Pranzo: petto di pollo (la quantità è variabile a seconda dei desideri, da un minimo di 50 grammi ad un massimo di 10 kg).
Spuntino: te amaro.
Cena: pesce spada (la quantità è variabile a seconda dei desideri, da un minimo di 50 grammi ad un massimo di 10 kg).

Terzo e quarto giorno.

Colazione: caffè amaro, pasta senza sale con olio e peperoncino (la quantità è variabile a seconda dei desideri, da un minimo di 50 grammi ad un massimo di 10 kg).
Spuntino: limone.
Pranzo: tacchino (la quantità è variabile a seconda dei desideri, da un minimo di 50 grammi ad un massimo di 10 kg).
Spuntino: te amaro.
Cena: tonno (la quantità è variabile a seconda dei desideri, da un minimo di 50 grammi ad un massimo di 10 kg).

Quinto giorno e sesto giorno.

Colazione: caffè amaro e vitello.
Spuntino: limone.
Pranzo: petto di pollo (la quantità è variabile a seconda dei desideri, da un minimo di 50 grammi ad un massimo di 10 kg).
Spuntino: te amaro.
Cena: orata (la quantità è variabile a seconda dei desideri, da un minimo di 50 grammi ad un massimo di 10 kg).

Settimo giorno.

Colazione: funghi e caffè amaro.
Spuntino: limone.
Pranzo cipolle fritte.
Spuntino: te amaro.
Cena: pesce spada (la quantità è variabile a seconda dei desideri, da un minimo di 50 grammi ad un massimo di 10 kg).

Come si nota bisogna abolire sale e zucchero e abituarsi a mangiare tutto condito con  burro spezie o altri condimenti alternativi, come ad esempio il limone. Il consumo di alcuni alimenti, come molti tipi di frutta e verdura, è fortemente limitato se non del tutto vietato dato che secondo Lemme causerebbero un aumento dell’insulina e quindi del grasso, altri come funghi e pasta sono preferiti in determinati momenti della giornata come la mattina poiché il metabolismo è più veloce, quindi tendono a far dimagrire anziché ingrassare. Lemme afferma che gli stessi cibi ingeriti in altri momenti della giornata possono avere infatti effetto contrario. Altri cibi come il limone sono preferiti perché brucia-grassi naturali, ovvero sostanze che attivano naturalmente il metabolismo.

Dieta di mantenimento.

Una volta superata la prima fase, resta da affrontare quella più ardua che è il mantenimento. Durante questa fase a scadenza settimanale è possibile avere delle concessioni che rispondono ai propri desideri. In pratica il paziente tiene un diario di ciò che vorrebbe mangiare e man mano reintegra gli alimenti desiderati nella dieta. Inoltre è possibile integrare alcune verdure e frutti che non vengono contemplate nella prima fase, vediamo alcuni esempi divisi per settimana.

Molti tipi di verdure e frutti, come abbiamo visto precedentemente, sono completamente esclusi o comunque permessi in minime quantità nella prima fase, quella del dimagrimento, ritornano però nelle prime due settimane della seconda fase, ovvero la fase del mantenimento, in particolare si possono mangiare: melanzane, asparagi, cetrioli, cipolle, carciofi, zucchine, spinaci,
cavolo, verza, insalata, avocado e mango. Nella prima fase il consumo di verdure è limitato per tenere più facilmente sotto controllo il picco glicemico. Nella fase di mantenimento vengono reinserite gradualmente per cercare di mantenere un equilibrio psicoenergetico e mantenere i chili persi.

Concessioni.

Ecco alcune delle concessioni che si possono fare di volta in volta a seconda delle settimane di mantenimento. Questi cibi vanno mangiati quando il nostro metabolismo brucia meglio i grassi, ovvero di mattina, possono sostituire quindi la colazione della prima fase che era a base di braciole di maiale o pasta, le quantità vengono stabilite a seconda dei desideri, c’è un minimo di 50 grammi fino a salire, Lemme indica come tetto massimo i dieci chili.

  • Seconda settimana: formaggio e pomodoro.
  • Terza settimana: pizza, peperoni, bresaola, birra.
  • Quarta settimana: gelato. 
Sempre di mattina poiché l’indice glicemico induce al dimagrimento.

Ricette.

La dieta pecca di eccessiva monotonia, lo schema è praticamente identico ogni due giorni e predilige per lo più carne e pesce, caffè amaro e pasta scondita. A questa monotonia di certo si affianca una semplicità nella preparazione dei cibi, proviamo a dare un esempio di ricetta.

Pasta olio e peperoncino.
Si fanno cuocere gli spaghetti in abbondante acqua (rigorosamente senza sale), la quantità degli spaghetti è a piacere. A parte si soffrigge olio e peperoncino e una volta scolata la pasta si unisce il tutto. Certo il gusto non è dei migliori ma a quanto pare è un modo per mangiare la pasta senza ingrassare.

Orata al forno.
Pulire l’orata e privarla delle spine. Aromatizzare l’interno con spezie al piacere (non salare) e cuocere al forno. Tutto qui si ottiene un piatto veloce e poco saporito ma meglio della pasta scondita.

La dieta Lemme funziona? Risultati, benefici, rischi e controindicazioni della dieta.

Dieta Lemme si Dieta Lemme no
Dimagrimento miracoloso: solo nel primo mese si possono perdere fino a 10 kg. Dieta monotona: il menù non varia e si mangiano più o meno sempre gli stessi alimenti.
Addio cellulite: si può distruggere tutto il tessuto adiposo localizzato. Rischio di danni ai reni e fegato: la dieta è proteica con un affaticamento per fegato e reni.
Si vince l’obesità: si possono perdere fino a 30 kg in pochi mesi. Difficile abituarsi: abitudini strane come la pasta il mattino difficilmente applicabili.

Perdere chili mangiando è il sogno di tutti, soprattutto se c’è un dottore che asserisce che si possono mangiare dai 50 grammi ai 10 kg, ma vediamo nello specifico quanti chili si possono perdere e quali sono gli effetti e i rischi.

Durante la prima fase di dieta si possono arrivare a perdere anche 10 kg. Durante la seconda fase il dimagrimento è comunque veloce ma non come la prima fase in quanto si reintegrano i cibi preferiti. La dieta cambia da soggetto a soggetto ma permette di dimagrire moltissimo, alcune persone sono addirittura arrivate a perdere 30 kg in pochi mesi.

Il dimagrimento del tessuto adiposo è anche localizzato e permette di sconfiggere gli inestetismi cutanei della cellulite. In realtà ciò avviene solo se la cellulite è ad un primo stadio, quando il tessuto adiposo è pressoché duro allora è possibile sconfiggerla del tutto, quando però siamo ad uno stadio avanzato anche con un dimagrimento eccessivo rimarrà un po’ di pelle a buccia d’arancia.

Tra gli aspetti che la rendono un buon metodo dimagrante, ma che al tempo stesso ne aumentano i rischi per la salute vi è il rischio che il metodo Lemme porti ad assumere un quantitativo troppo alto di proteine (carne a pranzo e pesce a cena a volontà) e quindi come tale può comportare danni ai reni e fegato poiché le proteine vengono assorbite dallo stomaco diventando ammoniaca (sostanza tossica), successivamente il fegato trasforma l’ammoniaca in urea, sostanza espulsa tramite l’urina. Ovviamente se si eccede con le proteine si rischia di sovraccaricare di lavoro questi due organi. Naturalmente questo è solo uno degli scenari possibili, infatti basta non eccedere con le porzioni per non correre rischi, ed inoltre per non sovraccaricare i reni Lemme consiglia di bere tantissima acqua.

Approfondisci i benefici e le controindicazioni di una dieta proteica che consente una rapida perdita di peso.
Altro aspetto da tenere in considerazione riguarda il seguire questo regime alimentare in associazione alla pratica costante di attività fisica, sebbene la colazione sia un pasto fondamentale per gli atleti, forse mangiare un piatto di pasta la mattina e poi allenarsi in palestra e metà mattina, non è l’ideale per tutti, molti infatti potrebbero sentirsi appesantiti e poco atletici. Lemme consiglia di non fare sport perché non serve a dimagrire, le proteine della dieta da sole possono portare a rendere tonici i muscoli. Ma se proprio lo sport è la nostra passione possiamo associarlo alla palestra, al lavoro anaerobico che aiuta a tonificare ancora di più i muscoli.

Durante la gravidanza sarebbe bene non seguire questa dieta per gli squilibri che comporta un eccessivo dimagrimento. Il dottore consiglia di iniziare la dieta post gravidanza per riprendere la forma se i chili presi durante i nove mesi sono in eccesso.

Uno dei rischi della dieta può essere il calo di pressione, sebbene contenere il consumo di sale è ufficialmente riconosciuta come una buona regola alimentare, escludere di colpo il sale può portare ad avere disturbi come  capogiri e debolezza per l’afflusso di sangue rallentato. Per questo motivo è sconsigliato iniziare a seguire questo metodo in estate quando il caldo amplifica questo problema, o comunque senza la supervisione del dott. Lemme. Il seguire i menù stabiliti dal dottore in persona durante la prima fase infatti è un aspetto importantissimo per evitare di sottoporre l’organismo a carenze o stress.

La dieta Lemme è geniale o scontata? Le opinioni della comunità scientifica.

Il dottor Lemme ha conosciuto in questi anni pareri discordi. La comunità scientifica gli rimprovera di non essere un vero e proprio medico e quindi di non poter prescrivere diete, mentre lui si difende dicendo di essere un genio e che i dietologi sono troppo ancorati al concetto di caloria per questo le diete non funzionano, inoltre sostiene di dare solo dei consigli e non di prescrivere diete.

Ciò che maggiormente si rimprovera al dottore e la totale assenza di sale e zucchero, alimenti importantissimi nella dieta. Ciò che afferma il dottore Lemme è vero da un lato ma controindicato dall’altro. Limitare il sale non può fare che bene ma eliminarlo del tutto può portare danni.

I sostenitori della dieta difendono a spada tratta il loro guru alimentare definendolo genio (qualcuno lo candiderebbe anche al Nobel) e pensano che Lemme abbia in realtà adattato conoscenze di sempre ad un metodo nuovo. Alcuni dei concetti a cui il dottore si ispira (indice glicemico, stimolazione dell’insulina) non sono in realtà genialità ma risultati di ricerche estremizzate dal dottore di Desio. Ad ogni modo è sempre bene tenere a mente che per godere degli effetti benefici del metodo alimentare Lemme è assolutamente sconsigliato il fai da te, è necessario infatti affidarsi ai consigli del dottore ed ai menù da lui strutturati.

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