Europa, un’economia diabetica.
8 anni dopo quello che doveva essere una crisi finanziaria temporanea, la debolezza economica continua ad andare solo in avanti con nessuna possibilità di vederne l’uscita.
Vediamo i lati positivi: il gruppo dei 19 paesi che hanno adottato una moneta comune, hanno registrato una crescita decente nel primo trimestre di quest’anno.
L’economia europea sembra essere un po’ cresciuta rispetto a quanto non fosse prima della crisi finanziaria e la disoccupazione è scesa di circa un punto passando dal 12% a circa il 11%.
Questo viene fatto passare per una buona notizia. Se confrontiamo questo dato con quello degli Stati Uniti, possiamo notare come l’economia è già il 10% più grande di quanto non fosse prima della crisi, mentre il tasso di disoccupazione è tornato sotto il 5% .
È preoccupante che non si veda una fine alla sottoperformance cronica dell’Europa.
Ecco quello che ti dicono i mercati finanziari:
Quando i tassi di interessa a lungo termine sulle attività di sicurezza sono molto bassi, questo è un chiaro indizio che gli investitori non vedono una ripresa all’orizzonte.
Cosa dovremmo pensare di questi tassi di interesse incredibilmente bassi? Recentemente l’ex presidente della Fed ha offerto una brillante analogia. Rispondendo alle critiche sul denaro facile che porta a tassi di interesse bassi come artificiali, ha suggerito che si può paragonare questa immissione di denaro facile alle iniezioni di insulina che i diabetici devono fare. Le iniezioni di insulina non fanno parte di uno stile di vita normale e possono avere effetti collaterali negativi, ma sono necessari per gestire i sintomi di una malattia cronica. Nel caso dell’Europa, una malattia cronica e una persistente debolezza della spesa che da all’economia del continente una tendenza deflazionistica persistente anche quando come adesso sta avendo un paio di mesi di relativamente buon andamento. L’insulina di denaro a buon mercato aiuta a combattere quella debolezza anche se non fornisce una cura. Ma mentre le iniezioni monetarie hanno contribuito a contenere alcuni guai dell’Europa, non hanno prodotto nulla che assomigli a una cura. In particolare, nonostante gli sforzi della Banca centrale europea, l’inflazione di fondo in Europa sembra bloccata di gran lunga al di sotto dell’obiettivo ufficiale del 2%. Contemporaneamente la disoccupazione in gran parte dell’Europa è ancora a livelli che stanno arrecando un enorme danno sociale umano e politico. E da notare che in alcuni paesi la disoccupazione giovanile è ancora in alcuni casi al di sopra del 45% , compreso paesi come la Spagna che sembrano avere un certo successo. È molto grave anche che nessuno dei politici europei sia in grado di avere alcuna idea nel caso di uno shock economico che possa colpire la greca, la Gran Bretagna, oppure l’economia cinese. In realtà non è difficile capire ciò che l’Europa dovrebbe fare per contribuire a curare la sua malattia cronica. Ci sono moltissimi e grandi bisogni che rimangono insoddisfatti soprattutto nel campo delle infrastrutture. Gli investitori non vedono l’ora di cominciare a contribuire nelle grandi opere e c’è una buona ragione per credere che investire in Europa e nelle sue infrastrutture avrebbe grandi benefici soprattutto per le nazioni periferiche. Ma fare la cosa giusta sembra essere politicamente fuori questione-