Indennità di disoccupazione, arriva la nuova assicurazione per l’impiego
Addio all’indennita’ contro la disoccupazione involontaria: con il nuovo anno arriva l’Aspi, la nuova assicurazione per l’impiego. Fino al 31 dicembre 2012, il sistema degli ammortizzatori sociali prevedeva un anno di cassa integrazione ordinaria e un anno di “straordinaria”.
Quella straordinaria poteva poi essere estesa fino a tre anni. La cassa integrazione era riservata ad alcuni settori (essenzialmente l’industria escludendo il terziario come anche il trasporto aereo e marittimo) anche se poteva essere eccezionalmente estesa ad altri comparti ricorrendo alla cosiddetta cassa integrazione in deroga. Al termine della Cassa integrazione era poi prevista la mobilita’ che garantiva ai lavoratori un reddito di circa l’80% del salario con un tetto (attualmente poco al di sotto di 1.200 euro, n.d.r.). Con la recente riforma che diventa operativa con l’inizio dell’anno c’e’ un’estensione dell’ambito di applicazione della cassa integrazione e la progressiva cancellazione dell’indennita’ di mobilita’ e di quella per la disoccupazione che verranno sostituite dall’Aspi, l’Assicurazione Sociale per l’Impiego.
In particolare, per quanto riguarda la Cig da quest’anno, l’ambito di applicazione della cassa integrazione straordinaria, e’ esteso in maniera definitiva: alle imprese commerciali con piu’ di cinquanta dipendenti; alle agenzie di viaggio (compresi gli operatori turistici) con piu’ di cinquanta dipendenti; imprese di vigilanza con piu’ di quindici dipendenti; alle imprese del trasporto aereo a prescindere dal numero di dipendenti come alle aziende del sistema aeroportuale a prescindere dal numero di dipendenti.
Riguardo al trasporto aereo, alla luce delle nuove norme viene abrogata la norma che ha esteso la cassa integrazione straordinaria ai dipendenti dai vettori arerei e ha concesso le riduzione contributive in caso di riassunzione come v iene abrogata anche la legge che ha riconosciuto la cigs e la mobilita’ ai dipendenti dalle societa’ di gestione aeroportuale e dalle societa’ da queste derivate. Riguardo all’Aspi, e’ da notare che la durata di questo strumento di sostegno al reddito, sara’ un po’ piu’ lunga rispetto all’indennita’ ordinaria di disoccupazione ma molto piu’ breve rispetto alla mobilita’: potra’ infatti arrivare ad un massimo di 18 mesi contro un limite massimo di 48 mesi della vecchia mobilita’. In relazione, poi, all’eta’ anagrafica, l’Aspi durera’ non piu’ di 12 mesi per i lavoratori con meno di 55 anni di eta’, che diventano 18 mesi se si superano i 55 anni di eta’. Con la riforma viene anche introdotto un ulteriore istituto di sostegno del reddito, denominato mini-Aspi. La mini-Aspi sostituisce l’indennita’ di disoccupazione con requisiti ridotti, condizionandola alla presenza e permanenza dello stato di disoccupazione. In particolare, la mini-Aspi puo’ essere concessa in presenza di almeno 13 settimane di contribuzione di attivita’ lavorativa negli ultimi dodici mesi, e consiste in un’indennita’ di pari importo dell’Aspi.
La riforma degli ammortizzatori sociali prevede, inoltre sostegni ai genitori: per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sono previste forme di sostegno alla genitorialita’, promuovendo una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia. Scatta, quindi, l’obbligo per il padre lavoratore dipendente, entro 5 mesi dalla nascita del figlio, di astenersi dal lavoro per un periodo di un giorno. E’, inoltre, prevista la corresponsione di voucher alla madre lavoratrice per l’acquisto di servizi di baby-sitting. Riguardo all’occupazione femminile, per incentivare l’occupazione femminile e di over 50 e’ prevista la riduzione del 50% dei contributi di previdenza ed assistenza sociale a carico del datore di lavoro in caso di assunzione di donne a la riduzione del 50% per 12 mesi dei contributi a carico dei datori di lavoro se assumono con contratto di lavoro a tempo determinato o in somministrazione lavoratori di eta’ non inferiore a 50 anni, disoccupati da oltre 12 mesi. La riforma avra’ un’applicazione progressiva: per garantire la graduale transizione e’ infatti previsto un periodo transitorio (2013-2016) durante il quale saranno concessi ammortizzatori sociali in deroga, in termini analoghi a quelli posti, per gli anni precedenti, da numerose disposizioni